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martedì 11 novembre 2014

diritto alla dignita'

Pochi giorni fa una ragazza coraggiosa, Brittany, ha deciso volontariamente di porre fine alla sua vita col suicidio assistito. Per poterlo fare ha spostato la sua residenza dalla California all'Oregon, uno dei pochi stati negli USA che acconsente per legge questo tipo di trattamento. Il caso ha fatto il giro del mondo e ha dato risalto a un tema cosi' delicato. Brit aveva 29 anni ed era bellissima. Sul web si trovano parecchie sue foto prima della malattia e dire che era splendida e' riduttivo. Il cancro l'aveva cambiata, il volto appariva gonfio. Ma una cosa che mi ha sorpresa e' stata vedere le sue interviste e le foto coi famigliari. Un coraggio e una forza che non penso mi appartengano. O forse e' la disperazione e la rassegnazione che ci fortifica? Mi provo ad immedesimare in lei e scoppio a piangere. Perche' la vita a volte e' cosi' ingiusta? E infine penso alle persone per me carissime che hanno perso la vita a causa del cancro. Chissa' se avrebbero usufruito di questo diritto? Lottare fino all'ultimo respiro prima della morte o preservare la propria dignita' fisica, mentale e quella dei nostri famigliari andandoce grazie alla nostra ultima personale decisione?
Mancavano pochi giorni al suo trentesimo compleanno. Siamo nate nello stesso anno. Ha dichiarato piu' volte che non voleva morire e rinunciare a tutto. Ed e' anche per persone come lei che dovrei smettere di lamentarmi e sprecare tempo; c'e' chi questa possibilita' non puo' averla.

martedì 14 ottobre 2014

P come...pioggia!

Non sempre quando si lascia l'Italia si andra' a vivere in un posto migliore. A me almeno non e' successo. Purtroppo l'Oregon e' uno degli stati con piu' precipitazioni, in particolare nell'area interna nord. Si comincia l'autunno per concludere fino a giugno (quest'anno addirittura fino a luglio) con giornate dove piove tutto il giorno e ogni santo giorno. Inutile dire che quantita' cosi' esagerate d'acqua influiscono molto negativamente sul mio umore. Per non parlare dei pavimenti di casa sempre sporchi perche' non importa quanto tu pulisca; piove costantemente ed e' inevitabile tra scarpe, stivali di gomma per la pioggia ( di gran moda qui, sto seriamente meditando di comprarmene un paio modello Venezia con l'acqua alta) e zampe di Buddha infangare casa.
L'ombrello, essenziale credevo almeno per tutti noi umani, e' considerato oggetto per soli turisti. Gli autoctoni ti individuano subito se cerchi di rimanere un po' asciutto. La regola e' al massimo indossare un cappello o il cappuccio della giacca/felpa e uscire. Basta, non e' complicato. Dopo tutto e' solo acqua.
E vedi scene sugli autobus con donne vestite in tailleur per andare al lavoro in ufficio coi capelli spesso fradici. Non credo in Italia il mio capo sarebbe contento che io mi presentassi in quelle condizioni al lavoro, ma evidentemente ci deve essere una sorta di consenso, accordo qui. Piu' un phon nel cassetto della scrivania; mi auguro.
Questi americani non conoscono i dolori della cervicale No! Non posso ridurmi a violenti mal di testa e fitte muscolari costanti solo per mimetizzarmi tra di loro. Continuero' ad usare ombrelli e a essere etichettata come turista!

lunedì 29 settembre 2014

Buddha il cane razzista


 Emigrando negli Stati Uniti ho assunto il ruolo di stepmother di Buddha, il dolcissimo cane dell'American Husband. Nonostante il suo nome, devo constatare il fatto che si',ho un cane razzista. Rivolge la sua rabbia e i suoi growlings sempre verso gli asiatici. Che mai gli avranno fatto non mi e' dato capirlo, ma sia che si tratti dei nostri vicini di casa, sia che incontriamo qualcuno mentre passeggiamo, inizia ad innervosirsi solo con loro.
A parte il cane, vivere in America porta alla luce il problema del razzismo al "contrario" che probabilmente anche l'Italia si apprestera' a vivere a breve, dato che il fenomeno dell'immigrazione si fa sempre piu' importante. 
Qui e' da sempre un melting pot, e i messicani sono la stragrande maggioranza della popolazione immigrata ormai ed oltre ad avere molti canali televisivi a loro totalmente dedicati, ogni call center, ogni servizio, in ogni luogo e mezzo di trasporto vi e' la traduzione in spagnolo. E' sicuramente un gesto di forte apertura e aiuto che il popolo americano dedica loro, ma credo che al tempo stesso scoraggi la maggior parte degli ispanici ad integrarsi e a imparare in primis l'inglese. L'ombra di ghettizzazione e' forte e si sa che ogni netta divisione non porta mai a facili convivenze.
Ma tornando al punto principale, ovvero quello sul razzismo al contario, vedo nella comunita' afro-americana rabbia verso i bianchi, in forza di tutto quel dolore provocato da anni di schiavitu' ed emarginazione. Appare pero' piu' come un pretesto per avere agevolazioni, piu' che un reale dato di fatto. Ho trovato l'americano medio davvero aperto verso ogni etnia, addirittura nelle aziende chi e' di colore ha la priorita' (in quanto minoranza-anche se in alcuni stati gli afro non sono piu' numericamente la minoranza-) nell'essere assunto; molte borse di studio riflettono la stessa condizione; anche per loro esistono canali tv dove gli attori sono esclusivamente neri (ma se vi fossero canali simili da parte dei bianchi apriti cielo); se un poliziotto uccide -spesso per autodifesa- un ragazzo nero ne esce un caso di stato; in molti articoli giornalistici se il criminale e' di colore non viene specificato etc... Di esempi ve ne sono diversi. 
La questione e' delicata, l'integrazione e' un tema ancora molto complicato da sviscerare e sono convinta non esista la ricetta perfetta per tutti gli Stati del mondo, poiche' ognuno e' a se. 
Forse avere un Presidente di colore non facilita le cose perche' spesso alcune scelte politiche sono state fatte per ricevere voti dagli immigrati. 
Non sono un'esperta, ma vedo coi miei occhi cosa succede qui e cosa succedera' in Italia a causa di migliaia di immigrati che entrano ogni mese e di politiche sociali deboli. Spero che l'esperienza americana e di qualunque nazione in cui il fenomeno immigratorio non sia un caso recente, possa aiutare a costruire politiche che favoriscano il benessere di ogni uomo, a prescindere dall'etnia di origine, ma che al tempo stesso non limitino le particolarita' di ognuno.
Chi di voi ha riscontrato casi simili? Mi piacerebbe conoscere meglio questo fenomeno e capire cosa accada anche negli altri Stati.

martedì 23 settembre 2014

Un po' di me

Sembra scortese non parlare brevemente di me. Sono una trentenne pazza che dopo quattro lunghi anni di vita surreale passata a risparmiare fino all'ultimo centesimo per poter comprare i biglietti aerei per gli Stati Uniti, finalmente (grazie a congiunzioni astrali favorevoli e un pizzico di coraggio e maturita' verso l'eta' adulta di Lui) ha stabilito la propria base in un posto solo. Il lontano e meno famoso Oregon.
La storia tra me e l'American Boy nasce nel 2009, dopo un weekend di conoscenza programmato in modo davvero casuale. Sono seguite ore ed ore spese a scrivere, raccontarsi, aprirsi all'atro e litigare. Mostrarsi tramite una web cam dalla qualita' scarsa e la connessione Internet ballerina.Tecnologia americana 10, italiana 4. Non sono mancate cartoline e lettere old fashion da me scritte e imbucate nella buca delle lettere. Vuoi mettere l'emozione di riceverne una in quest'epoca? Per non parlare dei pacchetti spediti oltre oceano con peluche e caramelle. Ora che ci penso, non erano altro che gli stessi sdolcinati regali che le coppiette si fanno all'inizio della relazione; quando tutto e' semplice e gli occhi sono a forma di cuore.

domenica 21 settembre 2014

Dopo aver meditato a lungo se aprire un mio blog e omologarmi ad altre migliaia di persone, oggi, 21 settembre, ho finalmente creato la mia email di Google e dato vita alla mia raccolta di pensieri.
Credevo che la coincidenza del mio nickname con il 21 settembre fosse un buon modo per cominciare a scrivere. Ero convinta che l'autunno, come le altre stagioni, cominciasse oggi, notte di transizione tra questa estate speciale e la stagione dai colori romantici. Mi sbagliavo. L'autunno cade il 23!
Rovinata la poesia di questo momento, mi appisolo col sottofondo di Fox News.